E’ identificato dalla tradizione col “fratello del Signore” (Mc. 6,3; Mt 13,55), detto anche Figlio di Alfeo (Mt 10,3) ed è autore della Lettera che porta il suo nome. Testimone del Risorto (1Cor 15,7) ebbe un posto preminente nela comunità di Gerusalemme: a lui Pietro fa annunciare la sua liberazione dal carcere (At 12, 7), con lui prende contatto Paolo convertito (Gal 1,18s), ha un uolo importante nel primo Concilio della Chiesa a Gerusalemme (At 15,13-29). Dispersi gli apostoli intorno agli anni 36-37, Giacomo appare il capo della Chiesa Madre (At 21,26-28). Morì martire verso il 62 a Gerusalemme.