Il prologo di san Giovanni parlando dell’accoglienza data al Verbo dice che ci sono  quelli che -  pur essendo “suoi” -  non lo accolgono così come altri “suoi”  lo accolgono. Noi vogliamo essere “suoi”  in quale modo? Certo non si possono fare classificazioni  aprioristiche perché facilmente si cade nell’arbitrio; però una qualche distinzione va fatta.  Se essere “suoi” vuol dire rispettare solo delle usanze, delle tradizioni che ormai dicono poco o niente, facilmente - come si smette l’abito della festa - così si mettono  subito da parte o quasi  subito presepi, alberi e parole d’auguri di circostanza. Se invece per noi il Natale è festeggiare il Signore della Pace, che si è manifestato in un contesto povero e da “escluso” allora il Natale per noi segnerà un punto d’arrivo ma anche di partenza per confermarci  nell’essere solidali con i poveri, gli esclusi, le vittime della violenza e delle ingiustizie, non importa se di privati o di istituzioni. Direi: per essere realmente cittadini ma partendo dal basso, da noi, perché anche noi siamo stati o potremmo essere tra queste vittime di un sistema non raramente disumano. Dobbiamo fare nostra la speranza dei pastori, di quelli che sono “fuori” dalle sicurezze della città, non fare proprie lo scetticismo e l’indifferenza morale di chi sta “dentro” la città e ha tutto assicurato. Anche nella Chiesa  c’è chi  interpreta le Scritture come riferimento  sicuro finchè  esse non stravolgono il suo mondo e confermano le sue convinzioni o pregiudizi. Ma se scombinano qualcosa di questi pregiudizi allora… esse sono per i santi ma non per noi…

Sicurezza ci vuole sì, ma facendo alleanza con chi ne ha poca, ormai, per il rischio della povertà incombente, per il contesto di violenza e prepotenze in cui si trova a vivere. C’è un canto che facciamo da tanto tempo e che ripetiamo forse senza dare troppa attenzione ma che se ne comprendiamo di nuovo le parole, allora la Parola  evangelica e le nostra parole ad essa ispirata ritrovano una freschezza creativa; e le parole sono queste: “Dio si è fatto come noi per farci come Lui!”.

Buon Natale!

P. Nicola, P. Roberto, P. Dino, P. Giovanni