Cammino Neocatecumenale

Cammino neo-catecumenale:  Mercoledì sera

Veglia Pasquale

Tratto da: Neocatecumenale Iter Statuta (con integrazioni d.r.)

§ 1. Cardine e fonte della vita cristiana è il mistero pasquale, vissuto e celebrato in modo eminente nel Santo Triduo,1 il cui fulgore irradia di luce l’intero anno liturgico.2 Esso costituisce pertanto il fulcro del Neocatecumenato, in quanto riscoperta dell’iniziazione cristiana. 

CCC 1169: Per questo la Pasqua non è semplicemente una festa tra le altre: è la «festa delle feste», la «solennità delle solennità», come l’Eucaristia è il sacramento dei sacramenti (il grande sacramento). Sant’Atanasio la chiama «la grande domenica», come la Settimana santa in Oriente è chiamata «la grande Settimana». Il mistero della risurrezione, nel quale Cristo ha annientato la morte, permea della sua potente energia il nostro vecchio tempo, fino a quando tutto gli sia sottomesso.

§ 2. «La veglia pasquale, centro della liturgia cristiana, e la sua spiritualità battesimale, sono ispirazione per tutta la catechesi. Il catecumenato battesimale è tutto impregnato dal mistero della Pasqua di Cristo. Per questo tutta l’iniziazione deve rivelare chiaramente il suo carattere pasquale»3

È per questo motivo che, durante l’itinerario, i neocatecumeni sono iniziati gradualmente ad una più perfetta partecipazione a tutto ciò che la santa notte significa, celebra e realizza.

Anche oggi, tanti neocatecumeni provengono dal mondo e da esperienze fuori della Chiesa ed hanno bisogno di una graduale introduzione ai sacramenti: una propedeutica sacramentale che Giovanni Paolo II ha definito «laboratorio sacramentale», nel quale i battezzati, ma non iniziati, possono gradualmente scoprire il fulgore del mistero pasquale.

§ 3. In questo modo il Neocatecumenato stimolerà la parrocchia ad una celebrazione più ricca della veglia pasquale.5

 

Note:  

1- Cfr. Messale Romano, Annunzio del giorno della Pasqua nella solennità dell’Epifania.
2- Cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1168
3- Cfr. Congregazione per il Clero, Direttorio generale per la Catechesi, 91; 59.
4- Cfr Karol Wojtyla, Affinché Cristo si serva di noi. Catecumenato del XX secolo: Znak, Cracovia.
5- Cfr. Congregazione per il Culto Divino, Litt. Circ. Paschalis Solemnitatis, 39-42, 77-96.

 

Tratto da: Neocatecumenale Iter Statuta

Il primo pilastro su cui si basa il Cammino Neocatecumenale è LA PAROLA DI DIO. Il Cammino Neocatecumenale è vissuto nell’arco di TRE TAPPE ed oltre, corrispondenti alle tre indicazioni ricevute dalla Vergine Maria: UMILTÀ – SEMPLICITÀ – LODE. In comunità dove l’altro è Cristo.

Ciascuna comunità neocatecumenale settimanalmente ha una celebrazione della Parola di Dio, di norma con quattro letture, secondo i temi indicati dagli Orientamenti alle Équipes di Catechisti per ogni tappa. Generalmente la 1^ lettura è tratta dalla Torà o dai libri storici dell’A.T.; la 2^, dai profeti o dai libri sapienziali; la 3^, dagli scritti apostolici e la 4^ dai vangeli.

Nella celebrazione della Parola di Dio, prima dell’omelia, il presbitero invita chi lo desidera tra i presenti ad esprimere brevemente ciò che la Parola proclamata ha detto alla sua vita. Nell’omelia, che ha un posto privilegiato nell’istruzione del Neocatecumenato (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 132), il presbitero prolunga la proclamazione della Parola, interpretandola secondo il Magistero e attualizzandola nell’oggi del cammino di fede dei neocatecumeni.

Ogni celebrazione della Parola è preparata accuratamente, a turno, da un gruppo della comunità, con l’aiuto, quando possibile, del presbitero. Il gruppo sceglie le letture e i canti, prepara le monizioni e dispone la sala e i segni liturgici per la celebrazione, curandone con zelo la dignità e la bellezza. Nel cammino neocatecumenale si adopera un innario di canti tratti dalla Parola di Dio e dalla tradizione liturgica cristiana ed ebraica, che vanno sottolineando i contenuti delle diverse tappe e passaggi.

Per approfondire la Scrittura «con l’intelligenza ed il cuore della Chiesa» i neocatecumeni si avvalgono soprattutto della lettura degli scritti dei Padri, dei documenti del Magistero, in particolare del Catechismo della Chiesa Cattolica, e di opere di autori spirituali.

San Giovanni Paolo II ha scritto: «Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valido per la società e per i tempi odierni». Lo statuto è stato approvato dal Pontificio Consiglio per i Laici in via definitiva nel 2008. Il Cammino Neocatecumenale «è al servizio del Vescovo come una delle modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione permanente della fede»  per riscoprire il senso e la ricchezza del Battesimo. È quindi un cammino di conversione. È presente nella nostra parrocchia dal 2002 quando si è formata la prima comunità per volontà dell’allora parroco P. Idilio Ornati e confermato dall’attuale parroco P. Nicola Gregorio.

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