Sono una mamma di un bambino del catechismo e accompagno ogni sabato mio figlio in parrocchia. Quando posso volentieri partecipo alle riunioni o ad altre iniziative proposte dalla Parrocchia a noi genitori; mio marito fa più difficoltà a farlo, non capisce tanto perché oltre a nostro figlio dobbiamo anche noi venire a catechismo. Mi può dare qualche indicazione? Grazie R. M.
Cara R. M. è vero: più di un genitore ritiene che la catechesi o “catechismo” come si dice popolarmente impegni solo i figli e non i genitori in prima persona; inoltre più di un genitore pensa che frequentando si ritrovi in situazioni imbarazzanti perché da anni non si sente in accordo con quello che riguarda la fede cristiana o la sua pratica.
Non c’è da far polemiche ma si tratta di incoraggiare a fare quanto è possibile per accompagnare i figli, così come viene fatto in altre attività. A un padre o ad una madre fa piacere vederli crescere in salute, correre in un campo di calcio, far parte di gruppo sportivo; se partecipano di più alla vita dei loro figli anche per la catechesi si sorprenderanno di vedere come i loro figli sono interessati a conoscere la fede, la Bibbia, la vita della Chiesa o dei santi. Le stesse catechiste mi raccontano di come sono colpite favorevolmente da certe affermazioni di fede semplici e profonde dei ragazzi o dal loro modo di pregare; ne traggono un bene per loro stesse. Questo può succedere ai genitori, tanto più se si prolunga tale esperienza in famiglia.
Un altro motivo per i genitori di porre attenzione alla loro presenza nel percorso catechistico dei figli è che così possono avere l’occasione di scoprire o riscoprire le ragioni per credere. Forse la fede è rimasta quella di quando erano bambini mentre ora deve essere quella di un adulto. Una fede che è anche comunitaria, capire ciò è un’altra cosa positiva della frequenza; la fede non è un fatto individualistico ma comunitario, perciò è importante incontrare altri genitori, adulti o giovani della comunità parrocchiale. Inoltre partecipando agli incontri periodici per loro, i genitori avranno modo di avere contenuti e informazioni utili per rispondere alle domande dei loro figli.
Insomma partecipare alla vita catechistica dei ragazzi fa bene ai genitori e anche…ai nonni!
Saluti, p. Nicola