Siamo nel tempo di Pasqua: Maria ha vissuto in sé il mistero della morte e risurrezione di Cristo, e quindi è stata penetrata fino alla radice del suo essere dalla rivelazione della misericordia del Padre. "Soffrendo profondamente col suo unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di lui, amorosamente consenziente all’immolazione della vittima da Lei generata" (Concilio Vaticano II, Lumen gentium 58), Ella ha capito fino a quale limite si spingeva la misericordia del Padre nel donare il suo Figlio.
Nel suo dolore comprendeva la "serietà" di quella condivisione dell’umana miseria a cui il Figlio di Dio era stato spinto dalla sua compassione per l’uomo: Ella ha generato l’uomo alla sua dignità. E tutto il "peso"infinito della misericordia divina, l’ha sperimentata in sé perché, in forza della risurrezione del suo Figlio, al termine della sua vita terrena non ha conosciuto la corruzione del sepolcro. Nella sua assunzione al cielo, Maria ha capito interamente che cosa significava quello sguardo che l’Onnipotente aveva posato sulla sua miseria: è stata completamente preservata da ogni peccato e dalla corruzione della morte.
Avendo sperimentato quindi la misericordia in modo eccezionale, diventa “Madre di misericordia” perché piena di misericordia verso ogni miseria umana. Ella intercede per noi e la sua è un’intercessione particolarmente perseverante, "perché si fonda sul singolare tatto del suo cuore materno, sulla sua particolare sensibilità, sulla sua particolare idoneità a raggiungere tutti coloro che accettano più facilmente l’amore misericordioso da parte di una Madre”. Così scrive San Giovanni Paolo II.
Il motivo che abbiamo per essere da Lei accolti è uno solo: il nostro bisogno. Ogni persona umana viene al mondo concepita da una donna ed alla rigenerazione redentiva, opera di Cristo, ha cooperato una donna, Maria. E’ proprio a motivo del mistero della redenzione che ogni persona umana è affidata alla sollecitudine della "Madre di misericordia": ogni persona umana nella sua unica ed irrepetibile realtà.
Ciascuno di viva questo mese mariano ed oblato sentendosi affidato per sempre ed interamente a Maria: alla sua sollecitudine materna. Buon mese di Maggio da parte mia e di tutti i confratelli omv.
P. Nicola
Il pensiero di Papa Francesco su Maria Madre di misericordia
Il pensiero ora si volge alla Madre della Misericordia. La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio. Nessuno come Maria ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo. Tutto nella sua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne. La Madre del Crocifisso Risorto è entrata nel santuario della misericordia divina perché ha partecipato intimamente al mistero del suo amore.
Scelta per essere la Madre del Figlio di Dio, Maria è stata da sempre preparata dall’amore del Padre per essere Arca dell’Alleanza tra Dio e gli uomini. Ha custodito nel suo cuore la divina misericordia in perfetta sintonia con il suo Figlio Gesù. Il suo canto di lode, sulla soglia della casa di Elisabetta, fu dedicato alla misericordia che si estende « di generazione in generazione » (Lc 1,50). Anche noi eravamo presenti in quelle parole profetiche della Vergine Maria. Questo ci sarà di conforto e di sostegno mentre attraverseremo la Porta Santa per sperimentare i frutti della misericordia divina.
Presso la croce, Maria insieme a Giovanni, il discepolo dell’amore, è testimone delle parole di perdono che escono dalle labbra di Gesù. Il perdono supremo offerto a chi lo ha crocifisso ci mostra fin dove può arrivare la misericordia di Dio. Maria attesta che la misericordia del Figlio di Dio non conosce confini e raggiunge tutti senza escludere nessuno. Rivolgiamo a lei la preghiera antica e sempre nuova della Salve Regina, perché non si stanchi mai di rivolgere a noi i suoi occhi misericordiosi e ci renda degni di contemplare il volto della misericordia, suo Figlio Gesù.
(Misericordiae Vultus, 24)