Domenica 18 Ottobre 2015 alle ore 9,00 si è celebrata la Santa Messa che ha visto come protagonisti 11 ragazzi delle Scuole Superiori, che hanno ricevuto il Sacramento della Cresima.
Per i ragazzi, questi ultimi anni sono per loro i primi in cui prendono decisioni vere ed importanti in prima persona, come la scelta delle scuole superiori che li indirizzeranno verso il proprio futuro professionale, la scelta delle amicizie che contano, la scelta anche di ricevere la Cresima e di confermare la grazia che hanno già ricevuto nel Battesimo. Con questa scelta, certamente in parte guidata dalla famiglia, hanno raggiunto non solo una maggiore consapevolezza del significato di essere cristiani, ma hanno anche una maggiore forza interiore che li aiuterà a non essere, come ha detto Papa Francesco, “cristiani a metà”.
Quando alle ore 9,00 di quella grigia ma temperata domenica di autunno è iniziata la Santa Messa, nonostante la preparazione, spirituale e organizzativa, che i protagonisti hanno seguito da anni per arrivare a questo Sacramento, l’emozione per me, come madre, è stata tantissima. La presenza della figura del Vescovo di per sé rende la cerimonia della Cresima molto particolare: solenne ed intensa, ricca di riti e di storia. Nel nostro caso, essendo la Messa partecipata prevalentemente dai familiari dei ragazzi, vi era in più una forte attenzione e concentrazione sull’evento.
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Inoltre, le parole dell’omelia del nostro Vescovo Giovanni Paolo Benotto, oratore di infinita cultura e piacevolissimo da ascoltare, sono state un dono apprezzato veramente da tutti.
Il Vescovo, molto attento alle problematiche sulla pastorale giovanile, ha parlato in modo chiaro ma profondo proprio partendo dal concetto che non possiamo rimanere “cristiani a metà”. Ha parlato, rivolgendosi in particolar modo ai giovani, dell’importanza di impegnarsi nel quotidiano, a non limitarsi a chiedere il minimo, ma chiedere il massimo, da noi stessi e dalla vita.
Impegnarsi vuol dire dare un aiuto concreto a chi ne ha bisogno, testimoniare la fede e la pace con la propria azione quotidiana. Se apriamo allo Spirito Santo e lo lasciamo agire, Cristo prenderà forma nella nostra vita; attraverso di noi sarà Lui a pregare, a perdonare, a servire i fratelli, a creare comunione, a seminare pace.
Sono state parole di incoraggiamento forte, perché nella nostra società gli impegni fanno sempre più paura, ma dobbiamo spingere i ragazzi a procedere con coraggio lungo il cammino che hanno cominciato.
A supportare questo percorso, oltre alla famiglia, al Parroco e alle varie figure di riferimento, ci sono i padrini e le madrine scelti dai cresimandi. La figura del padrino/madrina, più che nell’occasione del Battesimo, si fa avanti e in modo simbolico sorregge il giovane nel momento dell’unzione con il sacro Crisma. Anche questo momento della celebrazione è stato davvero intenso ed emozionante, perché ognuno di noi ha avuto o potrà avere dei momenti di incertezza o di dubbio, così come sappiamo che potrà accadere ai nostri figli: ma, se il padrino o la madrina verranno a conoscenza di questi momenti di intima crisi, certamente si faranno avanti, e saranno il tramite con cui Gesù riavvicinerà alla fede, li farà udire le parole di conforto e di speranza che li aiuterà a superare la difficoltà.
Dopo la Messa, il Vescovo è stato disponibile con i ragazzi per i saluti e le foto di rito, per lasciare un ricordo “stampabile” di questa celebrazione di per sé indelebile!
Credo che l’Augurio di tutti noi genitori verso i propri ragazzi, riprendendo le parole di Papa Francesco pronunciate nell’omelia del 28/04/2013 in Piazza S. Pietro, sia: “Giocate la vita per grandi ideali. Scommettete su grandi ideali, su cose grandi. Non siamo scelti dal Signore per cosine piccole: andate oltre!”. Parole che ben si conciliano con quanto auspicato dal nostro Vescovo di Pisa, che ringraziamo e salutiamo con affetto.
Arianna, mamma di Emanuele